Con la rielezione di Serafina Mascia alla guida della FASI, per il secondo mandato, si sono conclusi i lavori del sesto Congresso nazionale della FASI, Federazione Associazioni Sarde in Italia, al centro Congressi SETAR a Quartu S.Elena. Eletti come vicepresidenti Maurizio Sechi (vicario) e Paolo Pulina. Il dibattito, intenso e vivace, con 52 interventi, fra cui i rappresentanti della Regione sarda, il vicepresidente Raffaele Paci, l’Assessore del Lavoro Virginia Mura e l’assessore dei Trasporti Massimo Deiana. Sono stati impegnati 350 delegati, in rappresentanza dei 70 circoli in Italia, i presidenti delle Federazioni e di alcuni circoli esteri, Argentina, Svizzera, Germania, Belgio, Spagna, Olanda, Australia. Presenti anche i sindaci delle 13 comunità colpite dalla drammatica alluvione del 2013, a cui la FASI ha destinato, con interventi specifici e concreti, i 225.000 euro raccolti con le sottoscrizioni nel territorio nazionale. La mattinata della giornata conclusiva di domenica 30 ottobre si è aperta con la messa celebrata da Monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, che ha espresso parole di intensa emozione per la condizione degli emigrati sardi di ieri e per quella degli immigrati di oggi, accomunati dalla tragedia dello sradicamento e dalla difficoltà dell’inserimento e dell’integrazione, che richiedono umanità e condivisione. La messa ha avuto momenti di particolare suggestione con la voce di Anita Curreli, del Circolo di Padova, che ha cantato “Su Perdonu” e “Deu ti salvet Maria”.
Intervenuti, nel corso della mattinata, fra gli altri, il nuovo Coordinatore nazionale Giovani, Mattia Lilliu, e la nuova Coordinatrice nazionale delle Donne, Francesca Concas, eletti ieri alla guida di questi due importanti strumenti della vita associativa della FASI. Tante le iniziative sviluppate dalla FASI e dai Circoli, oltre 1.300 eventi negli ultimi tre anni, tante le nuove idee e i progetti da mettere in campo nei prossimi mesi, per una presenza ancora più incisiva dei sardi fuori dalla Sardegna, che con il volontariato e la solidarietà promuovono l’immagine, la cultura, la storia e le produzioni dell’isola. La FASI è impegnata a sviluppare in modo concreto un rapporto soprattutto con la comunità sociale e politica della Sardegna, per la quale i Circoli si propongono come trait d’union vitale per lo sviluppo di iniziative in tutti i campi, secondo le specificità di ciascun territorio dove operano. Dal lavoro volontario stanno nascendo centri e reti di servizio nel settore in particolare della internazionalizzazione dei prodotti della terra e delle produzioni di eccellenza, nell’arte, nell’artigianato, nella letteratura, nel cinema e così via.
La FASI chiede, a questo proposito, che venga attivato il rapporto diretto con gli assessorati dei vari campi in cui i Circoli operano, quali gli assessorati alla Cultura, Agricoltura, Enti Locali e Turismo, settori nei quali si svolge prevalentemente l’attività dei Circoli. La FASI chiede, inoltre, uno snellimento delle procedure burocratiche, che tengano conto della specificità della condizione dei Circoli, come per esempio poter accedere ai bandi della Regione, senza la discriminante della residenza, che esclude gli emigrati dalla possibilità di accedervi. I Circoli sono associazioni di volontariato, dove i soci mettono a disposizione tempo ed energie, sottraendolo al proprio privato, per l’attuazione di programmi e progetti, di promozione e valorizzazione della Sardegna, secondo quanto richiedono ai Circoli le comunità locali, che vedono proprio nei Circoli un punto di riferimento e di approdo al di là del mare.
Sulle questioni poste dal mondo dell’emigrazione, in Italia e all’estero, alla Regione Sardegna in particolare sui trasporti, la FASI esprime soddisfazione riguardo alla prospettiva della continuità territoriale uguale per tutti, su cui ha preso formale impegno l’assessore regionale dei Trasporti Massimo Deiana, intervenuto sabato, e su cui si è espresso anche il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri, intervenuto nella mattinata di domenica a nome del Governo: secondo gli impegni assunti, la cosiddetta continuità CT1 da 9 mesi all’anno passerà a 12 mesi l’anno in continuità territoriale, con i 40 milioni stanziati dalla Regione e con il concorso dei 30 milioni messi a disposizione dal Governo. Resta da definire la continuità territoriale CT2, che riguarda le rotte minori (come Verona, Torino, Bologna…).
La FASI chiede certezze sul ripristino delle rotte minori da e per la Sardegna, in primo luogo per l’economia (basti pensare alle fiere a Verona, come Vinitaly, ma non solo…) e per i sardi che vogliono mantenere un rapporto con la Sardegna, difendendo il diritto alla mobilità, non solo dei vecchi emigrati, ma anche dei sardi di seconda e terza generazione. Per quanto riguarda la continuità marittima, la FASI ha ribadito il quadro di insoddisfazione per quello che sta avvenendo, dopo la creazione del monopolio Moby-Tirrenia, che mette a rischio il diritto acquisito della estensione della continuità territoriale anche alle seconde e terze generazioni. Da anni la FASI chiede il riconoscimento della peculiarità della Sardegna, che è inscindibile dalla sua condizione di insularità, con battaglie che hanno portato anche a Bruxelles e su cui sono state raccolte 50.000 firme di sardi e di amministratori dei territori in cui essi vivono: su questa richiesta c’è la condivisione del sottosegretario Ferri sul diritto inalienabile alla mobilità, su cui il Governo si è impegnato a procedere in accordo con la Regione.
È stata votata all’unanimità una mozione indirizzata al Governo e alla Regione per l’inserimento di programmi in lingua sarda nella programmazione del servizio pubblico Rai, al pari delle altre lingue minoritarie. Sono stati eletti i componenti del Comitato Esecutivo e dei Collegi dei Probiviri e dei Revisori dei conti. Serafina Mascia (Padova), rieletta per il secondo mandato alla presidenza della Federazione delle Associazioni Sarde nell’Italia continentale, sarà affiancata dai vicepresidenti Maurizio Sechi, vicario (di Gattinara), e Paolo Pulina (Pavia). L’Esecutivo è composto inoltre da Gemma Azuni (Ostia), Antonello Argiolas (Magenta), Bastianino Mossa (Piacenza) e Rita Daniela Murgia (Torino). Nel Congresso sono stati eletti anche i coordinatori nazionali delle donne, Francesca Concas (Firenze), e dei giovani, Mattia Lilliu (Firenze). Dell’Esecutivo fanno altresì parte i coordinatori delle Circoscrizioni territoriali; per il Nord-Ovest Renzo Caddeo (Rivoli); per il Centro Nord/Lombardia Giuseppe Tiana (Lecco); per il Nord-Est Mario Ledda (Fiorano Modenese); per il Centro-Sud Simone Pisano (Livorno). I Revisori eletti: Maria Elena Tanda (Padova), Giovanni Cervo (Milano) e Luciano Zucca (Pesaro). I Probiviri eletti: Giulio Cesare Pittalis (Fiorano Modenese), Maria Concetta Marceddu (Udine) e Gian Paolo Collu (Rivoli). Presidente onorario: Tonino Mulas; Presidente emerito: Filippo Soggiu.