Il Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau, invia una nota alle Federazioni dei Sardi nel mondo e ai Circoli degli emigrati Sardi relativa al referendum del 17 aprile 2016 sulle trivellazioni petrolifere.
Il Referendum del 17 Aprile 2016
Il 17 aprile 2016 i cittadini italiani saranno chiamati ad esprimersi sul referendum abrogativo della norma contenuta nell’articolo 35 della legge n. 83/2012 (decreto sviluppo), così come modificata dalla legge di stabilità 2016.
Per cosa si vota
Questo referendum sta particolarmente a cuore al Consiglio regionale della Sardegna, che lo ha promosso, insieme ad altre otto assemblee legislative regionali, per tutelare il nostro mare la cui bellezza costituisce il biglietto da visita della Sardegna nel Mondo e la sua principale risorsa per il futuro. Il quesito referendario riguarda in particolare una norma che disciplina la ricerca e l’estrazione del petrolio entro le 12 miglia dalla costa e il fatto che, con una modifica introdotta di recente, i permessi e le concessioni già rilasciati non hanno più scadenza, senza che sia stato chiarito se i procedimenti in corso debbano ritenersi definitivamente chiusi o sospesi.
Perchè votare Sì
Se vincerà il sì, come noi speriamo insieme agli altri promotori e ai molti cittadini e associazioni che l’hanno sostenuto, i permessi e le concessioni già rilasciati, relativi alle attività petrolifere ricadenti entro le 12 miglia, avranno scadenza certa e cioè resteranno vigenti fino alla data prevista al momento del conferimento del titolo. Dall’eventuale abrogazione referendaria deriveranno inoltre un vincolo per il legislatore, che non potrà rimuovere il divieto di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia, e l’obbligo per il Ministero dello Sviluppo economico di chiudere definitivamente i procedimenti attualmente in corso, finalizzati al rilascio dei permessi e delle concessioni.